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Lo stile di vita della mamma si trasmette al nascituro

Cardiologia Redazione DottNet | 16/12/2018 18:45

L'attività fisica della gestante è cruciale per il bebè: previene come un farmaco

Il destino della salute del cuore si gioca già nel pancione: la vera prevenzione inizia infatti ancora prima di nascere. Ciò vuol dire che uno stile di vita inadeguato della mamma si ripercuote sulla salute cardiovascolare futura del figlio ed è quindi importante che le gestanti seguano una dieta adeguata, facciano movimento, non fumino né bevano alcol. L'indicazione arriva dai cardiologi che, in occasione del 79/mo Congresso della Società italiana di cardiologia (Sic), puntano i riflettori su una nuova forma di prevenzione, quella iper-primaria o primordiale, che inizia appunto ancor prima della nascita.

Pensare alla salute quando si è già adulti, dunque, può essere troppo tardi. Perché i giochi si fanno prima della nascita, o quantomeno da bambini e adolescenti: essere sedentari prima dei 18 anni si associa infatti a un maggior rischio di malattie cardiovascolari da adulti ma anche nascere da mamme che non hanno prestato attenzione a dieta, movimento e salute durante la gravidanza può compromettere il benessere cardiaco futuro. Così i cardiologi puntano alla prevenzione iper-primaria, dal concepimento ai 18 anni, e sottolineano che l'esercizio fisico è il metodo migliore per proteggere il cuore fin da bambini, aderendo alle raccomandazioni delle recenti linee guida statunitensi sull'attività fisica secondo cui la "dose" di movimento è di almeno 3 ore al giorno fra 3 e 5 anni e di almeno 60 minuti quotidiani dai 6 ai 17 anni.

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Purtroppo, stando alle stime, appena il 3% dei bambini e ragazzi raggiunge l'obiettivo, con possibili ripercussioni negative nel lungo termine. L'attività fisica, spiega Giuseppe Mercuro, presidente Sic, "ha un ruolo importante e in molti casi addirittura superiore alla terapia farmacologica nella prevenzione e trattamento delle malattie cardiovascolari, che in larga parte sono provocate proprio dalla sedentarietà: il 9% delle morti premature è attribuibile all'inattività fisica, un 'peso' simile a quello del fumo". L'esercizio fisico ha dunque un effetto fortemente benefico sul cuore e sulla salute in generale, e praticato in modo regolare riduce fino al 30% la mortalità.  Tuttavia l'Italia è un Paese di pigri e anche i giovanissimi non si discostano dalla media, anzi. I bambini con meno di 6 anni, avverte Mercuro, "sono in una fase di rapido sviluppo e 3 ore di movimento al giorno, di qualsiasi intensità, possono migliorare la crescita. Fattori di rischio come l'obesità, l'ipertensione, l'aumento dei grassi nel sangue possono instaurarsi anche nell'infanzia e nell'adolescenza, minando la salute cardiovascolare futura: un regolare esercizio è fondamentale per la prevenzione".

I cardiologi sottolineano però che la salute di cuore e vasi si decide anche prima di venire al mondo e per questo è giunto il momento di parlare di prevenzione iper-primaria o primordiale, rivolta alle future mamme. "In gravidanza è essenziale mantenere uno stile di vita sano: le cattive abitudini materne possono portare a modifiche nell'espressione dei geni del figlio che si associano a un aumentato rischio cardiovascolare successivo - rileva Ciro Indolfi (nella foto), presidente eletto Sic -. Non è mai troppo presto per pensare alla salute del cuore dei propri figli e un modo per farlo è anche scongiurare una nascita prematura. Vanno perciò evitate le condizioni materne che favoriscono la prematurità come una dieta insufficiente, basso peso, disfunzioni della placenta, fumo e dipendenza da sostanze o farmaci".

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